Scarponi Race
Un rebus complicato: non sempre più peso significa migliore sciabilità in ambito Race
- Autore: Denis Trento
- Fotografo: Alo Belluscio
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Purtroppo è successo che per anni i test fossero effettuati direttamente dagli atleti col pettorale indossato. Ma non ci può essere test migliore delle gare e dopo un lungo processo di errori e correzioni i prodotti hanno finalmente raggiunto un grado di sviluppo all’altezza della situazione. Anche per le calzature prettamente race tutti i produttori si sono avvicinati il più possibile al peso minimo imposto dal regolamento, sacrificando il comfort a seconda dei margini che il tipo di costruzione offre in partenza. Negli scarponi race meno estremi, semi-carbon e total plastic che siano, l’aggiunta di peso rispetto ai modelli più spinti non sempre si è rivelata indice di migliore sciabilità o maggior comfort. Ma è sicuramente sinonimo di prezzi più abbordabili. La scelta di questo tipo di attrezzatura non è semplice e dipende da molti fattori, ma riveste un’importanza fondamentale per il set up di uno skialper. Visti i costi e l’estremizzazione, uno dei fattori determinanti nella scelta di uno sci o di uno scarpone sono le famigerate rotture.
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Per quel che ci riguarda, un test di poche giornate non è ovviamente sufficiente a evidenziare questo tipo di problematiche, però negli anni buona parte dello sviluppo ha interessato molto questa area critica e il materiale sul mercato gode ora di buona affidabilità. Certo, capita sempre più spesso che anche un amatore si trovi a gareggiare in contesti complicati, dovuti alla scarsità di neve, e gli stress a cui sono sottoposti atleti e materiali va spesso al di là del convenzionale. Ci può quindi stare che ogni tanto qualcosa possa rompersi. E quando questo succede, teniamo sempre in mente che nello scialpinismo le statistiche degli infortuni sono sempre state favorevoli perché nella maggior parte dei casi, quando ci sono delle sollecitazioni anomale, l’attrezzatura funge da fusibile rompendosi prima delle ossa di un atleta.
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