Essenziali ed estremizzati
È un mondo piccolo, ma diviso in due: full carbon e semicarbon. MotoGP e Superbike. Tanto essenziali ed estremizzati i primi, quanto più concilianti, comodi, caldi i secondi. Le differenze, in alcuni modelli, sono più evidenti che tra gli sci. Però ci sono anche scarponi semi-carbon che si avvicinano, almeno per certi aspetti, ai top di gamma e non sfigurano in gara anche per atleti che alla classifica ci tengono, seppur non puntino al podio.
Boot of the year
È un po’ come nella Formula Uno, per un anno gli ingegneri lavorano per rendere più performanti le monoposto, ma ci sono vetture che rimangono irraggiungibili, anno dopo anno. Anche su Stratos VI si è intervenuti con piccole migliorie, che lo hanno reso ancor più l’emblema di un minimalismo che rasenta la perfezione.
Pro's choice
Pesa qualcosa in più rispetto ai diretti concorrenti, ma Alien 4.0 ha una rullata imbattibile in camminata, che lo rende top su fondi irregolari e inclinati ed è super pratico e veloce da regolare grazie al rotore Boa. Tallone fermissimo in sede. Per questo è diffusissimo tra i più forti Pro.
People's choice
Difficile indovinare un mix così riuscito perché Alien 1.0 elimina gli effetti negativi dei full carbon e massimizza i plus dei semi-carbon: tiene ma non incontra il muro impenetrabile del carbonio, tollera ma non troppo, ha un fit agonistico ma lascia un minimo di respiro al piede, ha una scarpetta giù da gara ma non esasperata. Lunga vita ad Alien 1.0.
Smart choice
Potrebbe essere la scelta della next generation. La novità della casa di Ziano di Fiemme è lo scarpone più leggero tra i semi-carbon ed è anche quello più cattivo, con tante soluzioni race ready. Raceborg II cammina molto bene, scia ancora meglio, ma ha una scarpetta e termicità diverse dai full carbon. Crea quasi una nuova categoria, sospesa a metà.
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