Bastoni: comandano loro
Si tratta di un ottimo investimento: sono gli attrezzi meno costosi, ma quelli che condizionano di più il gesto nelle catene tecniche di salita e, soprattutto, in discesa
- Autore: Guido ValotaElisa Bessega
- Fotografo: Riccardo De Conti
Utilizzati opportunamente, diventano anche l’ausilio didattico più efficiente e polivalente, e sempre disponibile.
Se invece si scelgono quelli sbagliati, i bastoni diventano un avversario infido. Siamo ripetitivi, lo sappiamo, ma dobbiamo insistere perché il bastone è davvero determinante sotto ogni aspetto. In filosofia verrebbe definito causa efficiente. Ai bastoni va dedicata più attenzione di quanta se ne osserva in giro sulla neve. Nelle ultime stagioni si notano dei segnali positivi tra gli sciatori di montagna, in particolare tra quelli formati in pista o in evoluzione dal freeride alla salita, e i rivenditori specializzati ne danno conferma, almeno in parte. Chissà, forse abbiamo contribuito anche noi alla causa con la nostra insistenza. Ma ancora troppi sciatori trascurano questo elemento del set, in particolare tra i tradizionalisti. Eppure si tratta di un ottimo investimento: è l’attrezzo meno costoso, ma è quello che condiziona maggiormente il gesto nelle catene tecniche di salita e, soprattutto, in discesa.

Scegliere il bastone giusto:
la taglia

Con i bastoni più alti non si spinge di più, non si fa meno fatica, non si sta più dritti, non si fanno meglio le curve saltate. Con i bastoni più alti si cammina in modo innaturale, si raffreddano le mani, si sollevano troppo e inutilmente tanti chili di braccia a ogni passo, la composizione vettoriale delle forze applicate risulta disarticolata. In discesa poi, quel che è peggio, l’ingresso in curva viene ostacolato e si scia passivi, fermi sulle gambe (in gergo: siete dei chiodi). Non bastasse, c’è il web. YouTube, i reel Instagram, i video TikTok traboccano di ottimi sciatori da tutto il mondo che usano i bastoni giusti. Quello che non c’è è solo il fuffa-guru con i bastoni alti e, se c’è, è comico. Fatevene una ragione, è così, punto. E poi il bastone alto fa boomer. Il mondo della velocità in montagna e delle gare di scialpinismo ha esigenze molto diverse da quelle touring o freeski e, soprattutto, ritrova quasi sempre una condizione tecnica del tutto inesistente sotto gli altri set. La fase di scivolamento sul passo, grazie a pelli velocissime, piccole e trattate, alla leggerezza dell’atleta e alla traccia bassa per indicazione tecnica e consuetudine, è in parte confrontabile con quella del passo alternato di base nello sci di fondo classic. Il moltiplicatore standard della propria statura sale fino a 0,76. Si includono nel risultato quei tre centimetri circa di testa sopra l’uscita del lacciolo dell’impugnatura di disegno x-country, che si insediano tra pollice e indice in swing. Sta poi a ogni sportivo valutare le proprie caratteristiche tecniche e fisiche per variare di qualche centimetro. Inoltre è molto diverso il testa a testa con il cronometro e con l’avversario rispetto ai tremila metri positivi totalizzati anche molto fast e molto light, ma senza le esigenze della classifica (accorciare!). Anche in questo mondo, però, si osserva facilmente la stessa tendenza all’eccesso di taglia dei bastoni visibile nei mondi Tour e Free e anche qui, guarda caso, tra i meno formati tecnicamente. Osservare quello che fanno gli atleti di classifica è utile solo se si è in grado di distinguere consapevolmente cosa trattenere e cosa invece appartiene all’eccezionalità dei migliori. Diversamente, è in agguato l’errore che storicamente ha rovinato generazioni di sportivi in ogni disciplina tecnica: se lo fa lui che vince, allora lo devo fare anch’io. Ma il problema resta che le vostre rispettive mamme non vi hanno fatto uguali.

Nella stessa rilevazione tra professionisti risultò che i bastoni preferiti nell’attività personale touring e free erano quelli con canna fissa, seguiti da quelli a due segmenti. Cosa è cambiato da allora? È cambiato che i bastoni a due segmenti sono migliorati ancora un po’, specialmente negli accoppiamenti tra i tubi e sotto, nel bloccaggio e nella canna conica che nei modelli di gamma alta è spesso in carbonio: leggero, rigido, sensibile. Inoltre, da un paio di stagioni, i bastoni a due segmenti sono diventati di moda anche in pista, proprio tra gli sciatori alpini che utilizzano gli impianti. Si tratta effettivamente di una moda, che ha poca correlazione con set all-mountain o freeride uso misto pista/ Instagram. A parte queste considerazioni solo apparentemente frivole, allo stato un buon bastone due segmenti non fa rimpiangere troppo un sensibile e bilanciato modello a canna fissa. Con queste indicazioni ci stiamo rivolgendo a sciatori evoluti, consapevoli, sensibili fino ad apprezzarne il feeling; ma per chiunque vale la considerazione per la quale con un buon due segmenti non si sbaglia sotto nessun profilo, affidabilità e peso inclusi. Invece i bastoni scomponibili in tre segmenti non sono generalmente tra i più indicati per lo sci. In genere risultano sordi, pesanti e sbilanciati al polso. La penetrazione nel vento è sensibilmente peggiore e, in alcuni casi o dopo un po’ di utilizzo, si percepisce gioco tra le parti. Possono rispondere a esigenze molto particolari, di rara occorrenza, come lo stivaggio all’interno dello zaino in arrampicata a tiri per non intralciare la corda, con gli sci lasciati all’attacco. Oppure, al contrario, come bastoni unici quattro stagioni quando non prevale un’esigenza specifica. Per le considerazioni su impugnature, basket, punte e puntali, bilanciamento: buona lettura delle schede, che potrebbero risultare utili anche per bastoni diversi da quelli presentati.ricc

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