Non si inverte la tendenza già segnalata nell’ultima edizione: sono sempre di più gli attrezzi compresi tra gli 87 e i 90 millimetri al centro e poco oltre.
Quei pochi millimetri di differenza fanno tanta differenza in versatilità e sciabilità e anche gli attrezzi più leggeri si allargano un po’. I nuovi Backland 80 UL di Atomic, per esempio, sostituiscono i 78 e gli 86 prendono il posto degli 85. Però c’è tanto anche sotto, tra gli 80 e gli 86. E il carattere non è necessariamente lo stesso anche se, stringendosi gli shape e diminuendo il peso, la Paulownia viene accompagnata da un ampio uso di laminati. Ci sono attrezzi duri per i duri e altri più divertenti, ma gioco forza più specifici di quelli intorno ai 90 mm.
Nella gamma un po’ più larga fanno capolino anche gli sci più indicati per chi vuole fare meno fatica. Si aggiunge qualche grammo di peso, ma si guadagna in pastosità, divertimento, facilità. Perché non sempre leggerezza vuol dire meno fatica, anche la nervosità di certi laminati affatica la muscolatura e richiede di rimanere sempre in guardia. Se si vuole rendere più facile la vita, bisogna accettare una sciata rilassata, in controllo. Le strutture di questi attrezzi accettano blend di Paulownia e altri legni più consistenti, per esempio il Pioppo.
Condividi questo articolo
I materiali evolvono, e con essi anche la possibilità di portare lo splitboarding ad un livello alpinistico molto più elevato. Non si tratta più solo delle gite easy tra salti e birrette. Il dislivello e il ripido non spaventano più, complici i nuovi setup e l’aumento di consapevolezza all’interno della community.
Da meno di 100 grammi a quasi un chilo, il minimo comune denominatore sono i pin su cui possono ruotare gli scarponi permettendo la progressione in salita. Dalla rivoluzione dell'attacchino ai nuovi ibridi per il freeride, ecco tutto ciò che di meglio offre il mercato da montare su assi da scialpinismo.
Probably The most accurate ski test out there.
