Scarponi tour
La linea che divide le categorie si fa sempre più sottile
- Autore: Tommaso Cardelli
- Fotografo: Giovanni Danieli
Gli scarponi non fanno eccezione, seguendo le tendenze più generali di tutto il mondo Tour, ma si intravede qualche variabile in più.
È rimasta una differenziazione tra prodotti più essenziali e camminabili, cross con il mondo Light, e altri più tradizionali e strutturati. I primi (Dalbello Quantum Free Pro, Dynafit Ridge Pro e Atomic Backland XTD Carbon 120, per fare tre esempi) sono prodotti che potrebbero davvero competere nel mondo del leggero (Quantum Free fino all’anno scorso lo testavamo proprio in quella categoria), con due ganci e grande mobilità della caviglia, ma un po’ più strutturati. Sono perfetti accoppiati alla maggior parte degli sci Tour per chi è alla ricerca del dislivello. Poi ci sono le proposte tre e quattro ganci, che non si discostano di molto in termini di peso, ma rispondono diversamente in camminata (peggio) e sciata (meglio).
Tre nomi su tutti: Scarpa Maestrale/RS, Scarpa 4-Quattro XT, Tecnica Zero-G Tour Pro. Anche in questo caso, i modelli nuovi guadagnano in comfort, con volumi più ampi, entrando perfettamente in media di categoria: un po’ meno precisione e prestazione per essere ancora più universali. È il caso, come leggerete nelle schede, di Zero G Tour Pro. Rimane a parte 4-Quattro XT che per certi aspetti è un prodotto cross con il mondo Free. Si osserva anche una differenza tra marchi specializzati nel mondo scialpinismo, come per esempio Scarpa e Dynafit, che propongono scarpe più concilianti in abbinamento a prodotti più performanti, e brand più generalisti come Tecnica che hanno una sola opzione che accontenta entrambe le anime.
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