Qualcosa si sta muovendo. Il progresso delle calzature avanza sempre più adagio rispetto agli sci, uno dei motivi sopra a tutti è il costo di prototipazione.
Produrre nuovi stampi per creare nuovi modelli di scarponi rappresenta un investimento oneroso. Pian piano però vediamo novità, esperimenti e idee che prendono forma, talvolta attecchiscono, in altri casi invece sono solo esperimenti in via di sviluppo. Lo scarpone in generale deve avere un flex progressivo e sostenere le trasmissioni di potenza in varie direzioni: antero- posteriore, laterale interno-esterno e torsionale.
La vera sfida è garantire queste proprietà nonostante la continua cura dimagrante richiesta dal mercato. Magari includendo facilità di utilizzo e ammiccando al grande pubblico con prodotti user friendly. Stanno gradualmente scomparendo i linguettoni da rimuovere in salita, ritenuti macchinosi per l’utente medio. Lo standard è di quattro ganci, resiste ancora qualche azienda con la proposta tre ganci, ma sono ormai in minoranza. In quanto a plastiche, Pebax e PU regnano ancora grazie alla resistenza e alla progressività di flex necessarie al mondo free, ma vedono l’insidia crescente del ritorno al Grilamid, meno duraturo ma superiore in leggerezza. Resta ancora una spaccatura, dunque, tra chi proviene dallo sci alpino e chi invece dallo scialpinismo. Per ora peso, struttura e flex sono i criteri per mantenere la supremazia del segmento, ma il progresso dei materiali potrebbe presto portare a leggere inversioni di rotta.
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