Fino a poco tempo fa esistevano due tipi di attacchi. Il full pin e lo step-in. Il primo rappresenta da trent’anni lo standard per il touring di ogni tipo; il secondo è l’originale da sci alpinoche negli anni si è evoluto fino a diventare un ibrido da pellare, ma che fino a qualche anno fa pesava come lo sci stesso.
Oggi siamo agli inizi di una nuova era. Già esistono numerosi ibridi, pin davanti e talloniera dietro, puntale che si trasforma, si sostituisce o si rimuove per salire più agilmente. Molteplici soluzioni per altrettante esigenze. La maggior parte degli sciatori non ha bisogno dei valori di rilascio della Coppa del Mondo di sci alpino. Per loro tutti gli attacchi ibridi sono perfetti.
C’è poi chi vuole spingersi oltre, sia in velocità che in aria, sta a loro trasportare a monte un peso maggiore per assicurarsi la potenza desiderata. In ogni caso lo sci che si stacca inaspettatamente è sempre più raro. Le molle, le leghe e i materiali inossidabili, ci hanno rapidamente teletrasportati in un futuro che abbiamo già la fortuna di mettere ai piedi in queste stagioni.
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I materiali evolvono, e con essi anche la possibilità di portare lo splitboarding ad un livello alpinistico molto più elevato. Non si tratta più solo delle gite easy tra salti e birrette. Il dislivello e il ripido non spaventano più, complici i nuovi setup e l’aumento di consapevolezza all’interno della community.
Da meno di 100 grammi a quasi un chilo, il minimo comune denominatore sono i pin su cui possono ruotare gli scarponi permettendo la progressione in salita. Dalla rivoluzione dell'attacchino ai nuovi ibridi per il freeride, ecco tutto ciò che di meglio offre il mercato da montare su assi da scialpinismo.
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