Massima resa
Cambiano i criteri di valutazione e variano leggermente anche i protagonisti elencati nei nostri award. Gli attori principali sono quelli già conosciuti, a parte due modelli completamente nuovi, per il resto si tratta di variazioni a progetti già preesistenti. La riorganizzazione degli award ci ha portato a ragionare in un’ottica ancor più user friendly, per poter accompagnare i lettori in una scelta più consapevole e correlata con le proprie capacità.
Boot of the year
Ebbene sì, è ancora lui ad aggiudicarsi il primo award di categoria. Cochise Light DYN GW è perfettamente centrato nel segmento freeride, scia al top, cammina bene ed è preciso in fase di curva. Non è la scarpa da freeride puro in stile big mountain ma offre prestazioni elevate in ogni ambito. Può guidare sci fat e salire dislivelli importanti senza cambi di assetto o trasformazioni.
Pro's choice
Essenziale e destinato a un pubblico di esperti che vogliono rimuovere i fronzoli per giungere all’anima dell’attrezzo. Pura innovazione per la categoria, per assecondare al meglio le performance richieste dal complesso mondo Free. Il range di camminata di Cabrio LV Free 130 Lite è lievemente sacrificato per mantenere il focus sulla discesa. Un’arma che può essere compresa soprattutto dai pro. L’alternativa? Tecnica Cochise 130 Dyn GW.
People's choice
La nuova versione con il Boa ha convinto il nostro team, i volumi generosi offrono una calzata dal comfort immediato, adatta al grande pubblico. Cammina meglio di altri modelli simili, è morbido ma progressivo. Gradevole per tutti i livelli di sciatori che non siano super esperti, per il resort e brevi pellate dal dislivello contenuto. Guardate anche Atomic Hawx Ultra XTD 130 Boa GW.
Smart choice
Va compreso, non è per tutti ma potrebbe stupire positivamente i più scettici. È leggerissimo, offre prestazioni da freeride puro e costa meno della media. Inoltre R3 130 Ti I.R. cammina molto bene per un cabrio design a tre scocche senza bisogno di rimuovere il linguettone. Da prendere in considerazione anche K2 Diverge LT.
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I materiali evolvono, e con essi anche la possibilità di portare lo splitboarding ad un livello alpinistico molto più elevato. Non si tratta più solo delle gite easy tra salti e birrette. Il dislivello e il ripido non spaventano più, complici i nuovi setup e l’aumento di consapevolezza all’interno della community.
Da meno di 100 grammi a quasi un chilo, il minimo comune denominatore sono i pin su cui possono ruotare gli scarponi permettendo la progressione in salita. Dalla rivoluzione dell'attacchino ai nuovi ibridi per il freeride, ecco tutto ciò che di meglio offre il mercato da montare su assi da scialpinismo.
Probably The most accurate ski test out there.
