Sci, scarponi e attacchi tour
Take it easy
- Autore: Tommaso Cardelli
- Fotografo: Giovanni DanieliAlberto StortiMichele Guarneri
Niente di nuovo al centro del mondo dello sci con le pelli. Non tanto in termini di prodotti, ma di posizionamento. Si riconferma la categoria più ampia e più di massa, con attrezzi sempre più docili, adatti al vasto pubblico in arrivo da altri mondi e alla ricerca di qualche ora di divertimento senza problemi e troppa fatica, in salita e in discesa.
Attrezzi abbastanza leggeri, ma soprattutto docili, facili da domare, che invitano a una sciata in controllo, su tutte le nevi (la versatilità è un’altra delle caratteristiche sempre più evidenti) e a velocità controllate. Attrezzi che concedono qualcosa anche al divertimento, conseguenza di una salita senza troppa fatica e di gambe risparmiate per la discesa, nella quale dosare con dolcezza le forze. Se siete alla ricerca di curvoni big mountain o di aste toniche per i canali più hard, meglio guardare altrove. Nel primo caso al mondo Free, anche se non sarebbe un controsenso per il Tour, vista la larghezza di alcuni attrezzi; nel secondo al Light. In queste due variabili c’è una verità ormai ben consolidata. C’è stata una polarizzazione della specializzazione e della tecnicità verso il leggero e il freeride, dove si trovano (anche) attrezzi più impegnativi, mentre nel grande centro del Tour ci sono proposte più di massa.
Facciamo qualche esempio: Il set Scarpa F1 XT in abbinamento a uno sci tra gli 87 e 90 mm al centro facilita un po’ di più la vita di un tempo nel mondo Light, ma rimane un’opzione che richiede livello tecnico ed esperienza. Usare un Maestrale su uno sci Tour da 95 al centro rende la vita molto più facile rispetto a qualche anno fa, con forme e flex concilianti e risposte pastose dalle aste. Se si vuole cercare qualche asta più tonica, che risponda a sollecitazioni da sciatore esigente, magari con un passato agonistico in pista o con muscolature potenti, ma senza uscire dalla categoria, bisogna rivolgersi ad attrezzi che le aziende non inseriscono nel mondo ski touring, ma piuttosto all mountain, e montarli con l’attacchino. Per esempio (ma è solo uno fra i tanti) la gamma Maverick di Atomic.
C’è stata un’evoluzione continua verso la facilitazione, che per i livelli tecnici intermedi significa anche sicurezza, che è facilmente riscontrabile nelle ultime versioni degli sci. Il Camox di qualche anno fa, per esempio, non è paragonabile a quello attuale in termini di risposta in sciata. Non è un giudizio negativo perché per la maggioranza degli scialpinisti ai quali si rivolge è meglio così, ma per quella punta dell’iceberg di sciatori esigenti è cambiato qualcosa. Giusto per rimanere in casa Black Crows, c’è qualche rara eccezione alla regola, per esempio il Navis, che è uno dei pochi modelli per duri rimasto in selezione.
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