La vera rivoluzione è negli attacchi
Pesi ultralight e valori di sgancio impressionanti
- Autore: Niccolò Zarattini
- Fotografo: Federico Ravassard
Se c’è un settore che è stato completamente rivoluzionato, è quello degli attacchi per lo sci free. Qui le ultime trovate ingegneristiche stanno rivoluzionando il modo di sciare.
L’incubo più grande del freerider è quello di perdere gli sci nel bel mezzo di una discesa veloce e ripida su neve dura o crostosa. Che uno sci si stacchi per evitare torsioni e rotture delle articolazioni è un aspetto molto importante. Ma se lo sci si stacca inaspettatamente quando sto cambiando direzione su neve compatta, le conseguenze possono essere addirittura peggiori. Gli attacchi da freeride touring moderni si presentano con pesi ultralight e valori di sgancio impressionanti, distano di poco dai ben più pesanti step-in classici da sci alpino. Ormai ce ne sono per tutti i gusti, dal pin puro fronte retro, all’ibrido pin davanti e talloniera dietro, ai transformer che mutano a seconda dell’attività, agli scambisti che utilizzano una piastra unica su cui si montano diversi puntali.
I freerider non aspettavano altro, dai tempi del Marker Duke e dei Diamir, in cui dovevi essere disposto a trasportare più di cinque chili per gamba, senza contare il peso degli scarponi. Al solo pensarci bruciano i quadricipiti. Sono passati poco più di dieci anni, ma nel mondo degli attacchi sembra sia trascorsa un’era intera.
Prima non si poteva fare affidamento sullo sgancio dell’attacco: o lo chiudevi tutto così non si staccava lo sci, ma magari la rotula, oppure ti abbandonavi all’incognita di poter perdere lo sci su qualsiasi irregolarità del terreno mal interpretata.
Per chi proveniva dallo sci alpino costituiva un timore ancor maggiore. Per non parlare del fatto che con gli attacchi strutturati si usavano scarponi normalissimi senza pin e senza sblocco ski/walk, che a ogni passo dovevano sollevare l’intero attacco fino alla talloniera. Insomma, andare con le pelli e gli sci larghi era un’attività riservata a pochi temerari incoscienti. Sembra la preistoria ma stiamo parlando di dieci anni fa. Questo è il segmento dove più di ogni altro c’è stato un progresso tecnologico.
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