Dynafit Ridge Pro
Il nuovo scarpone con mobilità superiore in prova insieme all'omonimo attacco
- Fotografo: Michele Guarneri
📹 @Dario Regina
«Lo scarpone Dynafit Ridge Pro è al centro di un nuovo sistema con l’attacco Ridge e lo sci Ridge 95. Un set-up che il marchio del leopardo delle nevi identifica per lo ski touring moderno e che si inserisce tra le categorie Tour e Light della nostra Buyer’s Guide, con scarpa da poco più di un chilo e due etti, attacco con ski stopper automatico da poco più di 400 g e sci da 95 mm sotto il piede intorno a 1 chilo e tre etti nelle lunghezze intermedie».
Non c’è dubbio che lo scarpone sia il prodotto che ha fatto discutere di più tra i ben informati, soprattutto a causa di quella Floating Tongue che scorre in avanti, portando a 70° il ROM. Nella gamma Dynafit si posiziona come il più leggero modello Tour, anche se per linea e numero di leve/chiusure è più simile a uno scarpone Light e infatti l’obiettivo del progetto è piuttosto ambizioso: leggerezza per ascese veloci, con performance di discesa eccellenti. Purtroppo, il set che abbiamo avuto a disposizione includeva l’omonimo attacco, ma non lo sci Ridge 95, sostituito dal Radical 88.
La prima nota positiva riguarda l’ingresso del piede che è facilissimo e la calzata confortevole. Va posta un po’ più di attenzione nel sistemare la lingua all’interno dei flap. La Floating Tongue, in pratica, è una lingua divisa in due parti, con quella inferiore, all’altezza del collo del piede, che scorre in avanti quando caricata. Il risultato in camminata? Molto performante nel movimento in avanti, lascia il piede libero e confortevole, i volumi sono corretti. Qualche frizione in più nel movimento indietro con lo scarpone nell’attacco.
Fabio Iacchini
A piedi o con ramponi la frizione posteriore del gambetto è meno evidente.
Quando si mettono le punte dello sci verso valle viene fuori la vera anima di Ridge Pro. In modalità ski dà il meglio di sé, con una bella rigidità data dal Grilamid caricato fibra di carbonio. Assicura un flex progressivo con un buon sostegno sia in avanti che indietro. Preciso sullo spigolo e resistente, anche in velocità tende a non cedere. La fascia velcro superiore di ampie dimensioni trasmette una sensazione di solidità e accuratezza nella regolazione, la leva superiore e la rotella simil-Boa sul collo del piede permettono regolazioni precise. Il resto lo fa il collaudato sistema ski/walk Hoji Lock. Lo scarpone giusto per gite lunghe, purché senza obiettivo da cronometro, con discese importanti. Potrebbe essere una buona scelta anche per il ripido. Insomma, un polivalente valido anche come scarpone unico.
E l’attacco? Sicuramente innovativo per via di quel sistema di alette plastiche (Easy Turn) brevettate che permettono, se sbloccate, di girare la talloniera senza la minima frizione (sensazione davvero piacevole) e bloccare lo ski stopper, che si riattiva automaticamente facendo il passaggio inverso. All’inizio bisogna un po’ prendere la mano, soprattutto nel passaggio da walk a ski, ma è un bel passo avanti sulla via del comfort. Da valutare l’utilizzo delle leve plastiche con neve umida e ghiaccio che potrebbero limitarne il movimento. Comodo anche il fermo in titanio alla talloniera che aiuta a centrare i pin. In discesa si è dimostrato molto stabile, adatto a supportare la sciata moderna e le sollecitazioni di uno sci da 95 mm sotto il piede, che sembrerebbe proprio essere la morte, anche dello scarpone. Anzi, forse ci si potrebbe spingere appena un po’ più in là…
Specifiche tecniche
Il Brand
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