Race, i migliori sci 2024

Il piacere sciistico non è nel menù del mondo race. Eppure, appena sotto gli attrezzi per il livello élite, se ne può trovare qualche briciola in sci più concilianti e versatili, al modico prezzo di qualche grammo in più. Per chi lotta conto il tempo e valuta ogni dettaglio con l’obiettivo della classifica ci sono quelli molto reattivi, che amano competizioni veloci e potrebbero risultare più stancanti sulla distanza, e ci sono aste più versatili che non sfigurano anche con qualche centimetro di polvere.

Dopo una lunga serie DNA Pro spodesta Pierra Menta (che comunque gli arriva subito alle spalle e si è giocato l’ennesimo award ai dettagli). Duro per i duri e perfetto nelle (ahinoi) condizioni prevalenti in gara (neve compatta o rovinata) dove fila via come un siluro. Segno dei tempi e dell’evoluzione delle gare aspettando le Olimpiadi.

Le choice sono un po’ come le selection che adottavamo fino all’anno scorso: in fin dei conti come le nomination agli Oscar. Solo che sono più specifiche. Così Pierra Menta scende dal piedistallo dello sci dell’anno, ma rimane saldamente il migliore nel mondo Pro. Rispetto a Dynafit è più versatile, va bene ovunque, meno bene in alcune situazioni.

Facile e facilitante, ma non banale. Mezzalama aiuta la media classifica sulle nevi rovinate e le gambe stanche, entra facile, tiene la linea se serve. Se l’obiettivo non è la classifica è l’amico che ti porta all’arrivo a occhi chiusi. Nella garetta di paese come al… Mezzalama. Che dire di più?

L’abbinamento di legni di diversa densità rende Gara più docile dei fratelli per gli atleti élite, perfino piacevole in certe condizioni, perché andare veloci non deve sempre essere sofferenza. Al costo di qualche decina di grammi in più, certo, ma sono ben sfruttati. A suo agio anche quando scende un po’ di farina e nelle gare infinite LGC, potrebbe essere una scelta interessante anche per utilizzi sportivi senza pettorale e fitness touring.