Sci, scarponi e attacchi da donna
Il futuro è qui, come sta evolvendo il mondo in rosa
- Autore: Michele Guarneri
- Fotografo: Giovanni Danieli
È innegabile, le quote rosa nello scialpinismo sono in continuo aumento e anzi sono proprio maggioranza in alcune zone...
La donna che va in montagna sugli sci lo fa a botte da 2.000 metri di dislivello a gita, con ingaggio alpinistico, indossando i ramponi e usando la picca senza paura, alla ricerca del ripido, magari con due o tre ripellate. Si allena più volte a settimana, in pista e fuori, se non c’è nessuno con cui uscire, può essere che vada da sola. Non si accontenta più dell’attrezzatura di seconda mano e soprattutto, ricordiamocelo bene, ha tutte le carte in regola per usare uno sci più largo di 80 mm al centro. Sull’onda del trend positivo che già da un paio di anni sta modificando le quote del mercato (pensate che per Dynafit, in alcuni Paesi, il turnover proveniente dalla vendita di attrezzatura femminile supera quello maschile) anche quest’anno abbiamo deciso di investire tempo e spazio per raccontare un’offerta in continua espansione, quella concepita, disegnata e prodotta specificamente per le donne.
Ma cosa significa prodotto specificamente per le donne? Non si tratta dei colori, quella è l’ultima delle caratteristiche che prenderemo in considerazione in questa sede. La fisionomia e la muscolatura del gentil sesso sono per natura differenti da quelle dell’uomo. Il baricentro è più basso e leggermente più arretrato, il rapporto peso/potenza (nell’utilizzatrice media) è inferiore e l'elasticità superiore. Questo implica che l’attrezzo, che si tratti dello sci o dello scarpone, dovrà avere delle caratteristiche diverse. Oltre a una minore forza fisica, evidente soprattutto nei picchi di esplosività del gesto, c’è una diversa conformazione all’altezza del polpaccio. Quello delle donne è generalmente più basso e tondo. Ecco perché, al netto di flex generalmente più morbidi, la principale differenza tra scarponi unisex e lady è nelle geometrie posteriori, che prevedono scarpetta e scafo ribassati e in alcuni casi sellati.
Per quanto riguarda gli sci, solitamente sono meno rigidi, più pastosi e facilmente deformabili. Come sempre, non si tratta di generalizzare e quello che è pensato per le donne funziona anche per alcuni uomini. Ci sono sciatori con muscoli gemelli più bassi che apprezzano le scarpe lady e altri meno potenti che si trovano a proprio agio su aste più morbide. Questi sono gli strumenti con cui i brand possono e devono lavorare per indirizzare l’offerta al pubblico di riferimento. O almeno questa è la tendenza di mercato, ci sono in realtà alcuni marchi come Armada e Fischer che scelgono invece di produrre materiale unisex con colori differenti. Sarà il tempo a darci le risposte che cerchiamo, ma di una cosa siamo certi: a meno che a utilizzarlo sia Sofia Goggia, non vedremo mai una sciatrice apprezzare un pro model rinforzato in titanal da 193 centimetri e 28 metri di raggio. C’è ancora un ambito in cui scialpinisti e scialpiniste si differenziano, quello della conoscenza tecnica dei materiali. Rispetto agli anni passati il livello di auto-informazione e ricerca è aumentato, ma comunque la scialpinista in cerca di nuova attrezzatura palesa ancora la necessità di assistenza da parte di amici nerd o rivenditori esperti, in grado di consigliarla al meglio sul prodotto più indicato.
Non si tratta però solo di incertezza o di minore attitudine di genere, ma anche di un netto gap di informazioni nella manualistica di settore sull’attrezzatura femminile, che non viene ancora valorizzata adeguatamente.
Su questo il consiglio è diretto ai brand: il mercato dei prossimi anni è tutto femminile, chi ha orecchie per intendere, intenda. In questa sezione troverete una selezione di prodotti appartenenti a diverse categorie, di diverse larghezze, pesi, flex e struttura. Il top of the pop’s utilizzabile da tutte e i prodotti tecnici per le più esigenti. Con la consapevolezza che, vista la continua crescita, prima o poi dovremo ampliare ulteriormente la categoria.
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