Pelli di foca
Non solo grip
- Autore: Claudio Primavesi
- Fotografo: Giovanni DanieliMichele GuarneriDavide Terenzi
Nonostante adesivi innovativi e materiali sintetici, le tessilfoca sono uno dei prodotti nei quali abbiamo assistito a meno cambiamenti negli ultimi decenni, con una grande fetta del mercato coperta dalle colle tradizionali e senza rinunciare a una maggioranza di mohair nel plush. Una scelta che richiede consapevolezza perché è una degli elementi più importanti del set.
Una sorta di suggeritore che non ha la pretesa dell’infallibilità ma che è il frutto di anni di esperienza sul campo e dell’attenta osservazione dei trend di mercato. Partiamo però da un paio di assunti. Primo: la pelle è l’ultima scelta che si fa, dopo lo sci, lo scarpone e l’attacco. Eppure dovrebbe essere la prima perché stiamo la maggior parte del tempo con le tessilfoca sotto la soletta degli sci e con la pelle sbagliata si fa più fatica e si arriva meno lontano. Secondo: negli ultimi decenni c’è stata poca evoluzione in materia. Esagerando un po’, possiamo dire che utilizziamo gli stessi prodotti. Negli anni ci sono state pelli più scorrevoli, forse più durevoli. Si sono visti modelli in plastica con squame, prodotti siliconici per fare presa sulle solette, ma nella sostanza si ritorna sempre agli stessi materiali - mohair o sintetico - e collanti - a caldo o ibridi colla/gel -. Attendiamo con curiosità i risultati sull’utilizzo prolungato delle nuove Tour Pro Explore di Pomoca con con doppia tramatura, diversa sui lati per aumentare il grip e massimamente scorrevole al centro. Potrebbe essere una novità interessante.
La minore scorrevolezza delle tessilfoca moderne, pur rimanendo su valori molto validi, è il frutto della regolamentazione ambientale che ha bandito prodotti fluorati e PFC/PFOAS. I nuovi trattamenti sono validi ed ecologici, ma leggermente sotto nelle prestazioni. Lo stesso vale per gli adesivi: sempre più ecologici, efficienti ma, gioco forza, meno tenaci delle vecchie, inquinanti, colle. Poco male, tanto bene per la Terra, ma sono fattori da tenere in considerazione e che spiegano alcuni trend, per esempio quello del ritorno prepotente del doppio gancio, sinonimo di tenuta, soprattutto se ben tensionato. Dunque, quali scelte fare in base alle proprie esigenze?
Nilon, mohair o mix?
La pelle è l’ultima scelta che si fa, dopo lo sci, lo scarpone e l’attacco. Eppure dovrebbe essere la prima perché stiamo la maggior parte delle tempo con le tessilfoca sotto la soletta degli sci e con la pelle sbagliata si fa più fatica e si arriva meno lontano.
Prendiamo cinque diverse figure. Lo scialpinista classico, quello che fa riferimento al nostro mondo Tour, usa sci tra 90 e 100 mm al centro. Si indirizzerà quasi esclusivamente su prodotto mix, indipendentemente dalla percentuale di mohair e nylon, e prevalentemente su colle tradizionali a caldo. Tessilfoca rigorosamente con doppio gancio. Questa soluzione propone il miglior compromesso tra grip, scorrevolezza e durata nel tempo. Soprattutto, la presenza di una percentuale di nylon salvaguarda i bordi, quelli più soggetti a usura su attrezzi di questa larghezza. Lo sciatore amante del leggero cerca invece prodotti più easy, con aggancio elastico, difficilmente vuole il doppio gancio. Sul materiale c’è un po’ più di libertà di scelta. È più orientato sul mohair, che scorre veloce e lascia quella sensibilità che chi scia su aste strette e leggere ama. Oltretutto le strutture meno importanti tollerano meglio quel vuoto di grip rispetto alle mix che non sono comunque da vedere come il diavolo. La colla a caldo la fa da padrona anche in questo caso. Chi ama spatoloni e attacchi stile Shift o step-in ha le idee chiare: sulle pelli ci sta poco e vuole spendere il meno possibile. Devono durare, avere una colla tenace, un plush a prova di usura e magari tenere bene se il pendio diventa più ripido, visto il peso e le dimensioni degli sci. Doppio gancio obbligatorio. Il nylon potrebbe rispondere a questa esigenza: tanto grip, che non guasta se non si prevedono gitoni con lunghi falsopiani; resistenza, facilità di manutenzione, buon prezzo. Occhio anche alle mix che sono sempre il miglior compromesso. E chi monta sci larghi ma non troppo strutturati con l’attacchino, per esempio con un ATK Freeraider 15? Facilmente macinerà metri di dislivello, sarà un utente evoluto, batterà traccia anche ripida. Mohair e colla tradizionale. Abbiamo lasciato per ultimo l’agonista perché è la situazione con meno difficoltà di scelta: full mohair (e tutti i prodotti specifici hanno questa composizione) e colla tradizionale, al netto di lunghezze e larghezze ridotte e sistemi veloci a elastico.
Dietro queste figure si celano alcune verità. Il mercato, almeno in Italia, è dominato dalle mix e dalla colla a caldo. A favore della prima soluzione l’equilibrio tra grip, scorrevolezza e durata. Tutte soluzioni che facilitano la vita se non si è particolarmente assidui e nerd. La percentuale di mohair è sempre maggiore - solitamente 70%-65% - e garantisce un’ottima scorrevolezza, ma quel terzo di nylon aumenta il grip e soprattutto la resistenza all’usura. Oltretutto, rispetto alle mohair, sono praticamente subito al top, senza richiedere rodaggio. Le mohair rimangono la soluzione più scorrevole a discapito del grip, per questo indicate per utenti evoluti. Perdono anche in durata nel tempo. E le sintetiche in nylon? Resistenti, economiche, molto grippanti (e di conseguenza poco scorrevoli), non perfettamente a prova di zoccolo. Va detto che anche quando iniziano a rovinarsi, diventando un po’ cotonose in alcune parti, sono ancora utilizzabili.
Colla: quale scegliere?
E gli adesivi? La soluzione siliconica o a gel, che aderisce sostanzialmente per effetto ventosa, è praticamente sparita. Era un’idea interessante, che facilitava il colla su colla e avrebbe dovuto semplificare la vita ma richiedeva solette asciutte e temperature non troppo fredde, oltre al doppio gancio e a soffrire lo sporco sul fondo dello sci. Sopravvivono invece le soluzioni ibride che mettono insieme prodotti siliconici e colle. Si tratta di prodotti che puntano sulla praticità e sulla carta hanno una manutenzione semplice: basta lavarli con acqua e solventi forniti dalle case per ripristinare il tack. È un’operazione che va fatta comunque con cura ed è assolutamente vietato aggiungere colla che finirebbe per depositarsi sulla soletta dello sci alla prima applicazione. Soffrono più delle colle tradizionali umidità e solette sporche. La ricerca ha reso questi prodotti sempre più affidabili, ma hanno una quota di mercato piccola. Le colle tradizionali o a caldo sono la soluzione più diffusa. Sono tenaci e possono essere aggiunte per allungare la vita tecnica del prodotto (un’esigenza sempre più sentita). Sono abbastanza diverse da marca a marca. Nell’ambiente sono note le buone proprietà di durata di quelle usate da Colltex oppure la consistenza più morbida, che arriva anche a filare in certe condizioni, di Pomoca. Dettagli da nerd che nascondono la certezza di un prodotto che funziona e che può essere ripristinato, meglio se affidandosi a un rivenditore esperto. La scelta della colla si porta dietro una valutazione sullo stoccaggio: foglio di plastica, retina o colla su colla? Il foglio di plastica, secondo alcuni, non sarebbe la soluzione migliore perché i solventi presenti potrebbero rovinare il collante. Meglio la retina, che stacca leggermente il lato adesivo e lascia passare un po’ di aria. Ci sono marchi come Pomoca che consigliano il colla su colla (ed effettivamente è il prodotto che reagisce meglio all’operazione). La nostra esperienza dice che alla lunga c’è un po’ di deterioramento e di trasferimento delle colle, la soluzione migliore è di utilizzare la retina quando si rientra dalla gita. Solitamente con i prodotti ibridi (ma è sempre meglio seguire le indicazioni della casa) non ci sono particolari problemi a usare questa soluzione e, anche con pelli larghe in stile free, non c’è il rischio di dover fare palestra prima di riuscire a staccarle.
La scelta della marca dipende da tanti fattori (e anche un po’ dai propri gusti, come sempre quando si parla di brand), sappiate però che Pomoca ha il catalogo più ampio ed è conosciuta per la scorrevolezza e leggerezza dei suoi prodotti, oltre che per buone doti di impermeabilizzazione; Colltex ha una colla tenace e durevole (c’è chi le ha usate per tre stagioni senza passare in negozio) e plush bello resistente, oltre che ganci metallici solidi e ben maneggevoli; Contour propone probabilmente la migliore soluzione ibrida per affidabilità, abbinata a una scorrevolezza per niente male. Kohla ha una tramatura del vello che lo rende resistente e un buon mix tra tenuta e scorrevolezza; Montana è nella scia dei migliori per durata nel tempo e ha ganci minimalisti ma molto saldi.
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