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2025

Alpinismo: last but non least

Scelto lo sci, lo scarpone e l’attacco, si pensa (non tutti e soprattutto non subito) a imbracature, ramponi, piccozza e casco. Se è vero che all’inizio, soprattutto per chi arriva dalla pista e vuole soltanto iniziare a mettere le punte fuori dalla neve, l’importante è avere il materiale di auto-soccorso, è altrettanto vero che il nostro amato sport è identificato da una parola composta: sci e alpinismo.

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La neve e il vento modificano il volto della montagna invernale ed ecco che a volte anche itinerari sulla carta semplici possono presentare tratti più tecnici. Un pendio ghiacciato, magari un po’ esposto, una cresta innevata per arrivare in croce, spesso richiedono l’utilizzo consapevole di attrezzatura tecnica come piccozza e ramponi.

A maggior ragione in primavera o nei più impegnativi tour di inizio estate in quota, quando la componente alpinistica delle uscite di sci... alpinismo diventa preponderante. Spesso ci si dimentica che per praticare questa tanto amata disciplina occorre essere sì buoni sciatori, ma anche un po’ alpinisti, come dice il nome stesso. Sapersi muovere bene con i ramponi ai piedi in un canale ripido su neve dura, saper gestire la progressione in cordata, magari allestendo una sosta, è importante al pari di essere ottimi sciatori in grado di gestire consapevolmente le difficoltà in discesa con gli sci ai piedi. Ecco quindi che scegliere il giusto rampone, la piccozza e un imbrago leggero da tenere con noi nello zaino diventa fondamentale. E il mercato, con una scelta particolarmente ampia, ce lo ricorda.

Ramponi

Sempre più spesso, a causa delle condizioni ballerine delle ultime stagioni e anche grazie al fatto che molti scialpinisti si spingono a esplorare posti meno battuti anche sulle nostre Alpi e Appennini, capita che i ramponi abbiamo un posto fisso sul fondo dello zaino.

 Numero di punte, acciaio, alluminio, sistema di regolazioni: diverse sono le variabili di un’offerta molto ampia. Le punte per un utilizzo prettamente scialpinistico sono generalmente dieci, mentre i modelli più classici ne hanno dodici. Le versioni più leggere sono full alu, alcuni prodotti presentano un’opzione ibrida (davanti in acciaio, dietro in alluminio). Per deformazione ci sentiamo però di consigliare modelli con l’avampiede in acciaio: su neve dura, tratti in ghiaccio, misto o comunque per un utilizzo più polivalente è fondamentale perché l’alluminio è meno resistente, tende a deformarsi e le punte presentano una minore penetrazione con una propensione a rimbalzare su ghiaccio. Meglio pertanto quelli super light pensarli per un utilizzo esclusivamente su neve e anche piuttosto consapevole. L’antibott, quello spessore in polimero che riempie il vuoto tra i bordi del rampone, è essenziale per la sicurezza, soprattutto in discesa e con nevi pesanti o nei cambi neve caldaneve fredda. Nei ramponi occorre poi valutare anche la dimensione e il posizionamento delle punte posteriori: se troppo ridotte e disposte lateralmente, l’effetto di tenuta e frenata si ridurrà sensibilmente e le vostre discese faccia a valle potrebbero essere più problematiche.

Inoltre il mercato si divide tra ramponi con collegamento tra avampiede e tallone rigido o flessibile: la stabilità migliore ovviamente la si trova sui modelli con astina in acciaio, anche se ormai sistemi a fettuccia tipo quello usato da Blue Ice sono del tutto comparabili sotto questo punto di vista. Discorso diverso per la regolazione: le aste forate sono più immediate, i sistemi light con fettuccia o cordini necessitano di più attenzione e dimestichezza. Il tensionamento va provato a secco, preventivamente, tensionato più volte per evitare che con l’utilizzo si allenti e il rampone si stacchi dallo scarpone. Occorre tener presente che, scelto un prodotto, dovrete avere la pazienza di conoscerlo e provarlo: no regolazioni mattutine al buio, mani gelate e lamentele perché poi il sistema non si fissa allo scarpone. In quel caso non è il rampone ad avere un problema. A buon intenditore.

Piccozze

Quando ci si muove su terreno nevoso è un attrezzo fondamentale, e non solo in alpinismo. Oltre che su ghiacciaio, per risalire un canale, o un tratto ripido ghiacciato, diventa uno strumento importante per la sicurezza nostra e dei componenti della cordata. 

Ecco quindi che scegliere il giusto prodotto diventa cosa non scontata. Soprattutto per lo skialp ci sentiamo di prediligere prodotti con lunghezze abbastanza ridotte, tra i 45 e i 50 centimetri, sebbene un po’ a discapito della comodità in appoggio durante la camminata. Nello zaino potranno scomparire anche all’interno quando non ne avrete bisogno e, se tenute sotto allo spallaccio, averle a portata sarà questione di un attimo. Su neve e brevi tratti di ghiaccio vero le lame tradizionali in acciaio con curvatura classica o poco arcuata sono da preferire. I prodotti super-light sono da valutare soprattutto in ottica race. Per un utilizzo su terreno alpino meglio preferire qualche grammo in più, ammesso che ormai ce ne siano (sono quasi tutte molto leggere) per avere a disposizione un valido strumento quando serve davvero (neve dura, ghiaccio). Per un utilizzo su neve è indicato un modello con paletta, per esempio per preparare una piazzola per il cambio ramponi-sci o magari intagliare qualche scalino per aiutarsi su nevi dure e tratti esposti. Anche in questo caso i dettagli sono importanti e non scontati: occorre valutare, oltre alla penetrazione della lama, anche come sono realizzati il puntale, l’impugnatura, la presenza di un poggia-dito (che sia scorrevole), la forma della testa e come vi cade in mano in appoggio. Per muovere i primi passi su neve magari basta una light, che ti scordi di avere nello zaino, per un utilizzo più polivalente e alpino la scelta migliore sono le tour o qualche light più aggressiva e dedicata.

Imbracature

Nella pratica scialpinistica, come ormai in quella alpinistica classica su ghiacciaio, così come su terreno dove la progressione a corda corta la fa da padrona, le imbragature light sono diventate un must.

Scompaiono nello zaino, si calzano con gli sci ai piedi senza bisogno di equilibrismi e addosso non si sentono. Ovvio che bisogna scendere a qualche compromesso in termini di ampiezza dei porta-materiale e di comfort. I dettagli su questi prodotti minimal fanno la differenza, visto che ormai i pesi di quasi tutti i competitor stanno sotto i 150 grammi. Occorre valutare soprattutto vestibilità, praticità e ampiezza dei porta-materiale e come lo si indossa. Spesso infatti queste operazioni non le dovremo fare al calduccio davanti al fuoco, ma più probabilmente alla luce della frontale, con le mani gelate e con dei guanti. Ecco che sistemi di calzata ben pensati e un porta-materiale accessibile oppure l’anello di servizio che rimane in posizione nonostante la trazione della corda faranno la differenza. Un imbrago light ben pensato diventerà il vostro compagno anche per le uscite di alpinismo classico e un cosciale un po’ più ampio lo ringrazierete in calata

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