Alla ricerca del piacere sciistico
Risalire un versante, un pendio, un canale con lo scopo di godersi una sciata memorabile. La ricerca della neve migliore, della luce giusta, delle condizioni ottimali. Il peso dell’attrezzatura passa in secondo piano, entro certi limiti, purché lo sforzo in salita sia ripagato dalla soddisfazione nella discesa.Scelti dalla redazione
Dietro le quinte
Inside the brands
Siamo andati per voi a vedere l'R&D delle aziendeOltre la definizione, non esiste nulla di così variabile come la condizione della neve e l’animo umano quando si trova in una situazione di stress emotivo. Ecco perché, dopo l’acquisto del giusto kit di autosoccorso e zaino airbag, è importante documentarsi, allenarsi, farsi domande e, se necessario, optare per un piano B. E, almeno per ora, non affidarsi all’intelligenza artificiale.
Scelto lo sci, lo scarpone e l’attacco, si pensa (non tutti e soprattutto non subito) a imbracature, ramponi, piccozza e casco. Se è vero che all’inizio, soprattutto per chi arriva dalla pista e vuole soltanto iniziare a mettere le punte fuori dalla neve, l’importante è avere il materiale di auto-soccorso, è altrettanto vero che il nostro amato sport è identificato da una parola composta: sci e alpinismo.
I materiali evolvono, e con essi anche la possibilità di portare lo splitboarding ad un livello alpinistico molto più elevato. Non si tratta più solo delle gite easy tra salti e birrette. Il dislivello e il ripido non spaventano più, complici i nuovi setup e l’aumento di consapevolezza all’interno della community.
Probabilmente sono l’elemento del set che si è evoluto maggiormente con la contaminazione tra i mondi, ecco perché mediamente gli attacchi più leggeri si sono adattati alla tendenza a scegliere sci più larghi, con basi di foratura ibride e una più grande disponibilità di ski brake. Ma l’aspetto al quale fare più attenzione è la differenza di quota tra i pin posteriori e quelli anteriori.
Probably The most accurate ski test out there.