La necessità
Editoriale
- Autore: Claudio Primavesi
- Fotografo: Alberto Storti
Cédric Sapin-Defour, L’art de la trace
«Mettere le pelli significa dotarsi di una nuova sensibilità che non è il sentimentalismo. Gioia ripetitiva. Forse una dipendenza, esse sono, pare, più legate al gesto che alla sostanza».
Gli sci sarebbero stati inventati per scivolare, per andare all’ingiù. Invece ci ostiniamo a essere diversi, a rivolgere le punte verso l’alto. Perché l’essenza sta nella salita, è solo in quella somma di contraddizioni che ci ritroviamo per davvero. Salendo si fa fatica, è scontato dirlo. Si susseguono una serie di disagi: prima fa caldo, devi svestirti. Poi arriva l’arietta tagliente, devi rivestirti. C’è da battere traccia, la traccia è distrutta (sempre siano lodati i ciaspolatori), le pelli non tengono, le pelli si staccano, le pelli formano lo zoccolo. Metti i ramponi, togli i ramponi. Si sprofonda, si scivola. Il traverso è esposto, fai l’equilibrista sul filo delle lamine. Si suda, l’avevo già detto? Parecchio. Cose che nella vita di tutti i giorni, nella maggior parte dei casi, non sei più abituato ad affrontare, invece lì ti arrivano dirette, senza sconti.
Procedi al ritmo dei tuoi battiti, immerso nella grande bellezza, altra cosa a cui sei sempre meno abituato. E vai su, del tuo passo. Ti stacchi gradualmente dai pensieri, dalle preoccupazioni. La fatica diventa un gesto semplice, ripetuto, che svuota la testa e libera il corpo. In alto restano solo il respiro e il silenzio. Poi è ora finalmente di sciare. Le punte si rivolgono a valle, ecco di nuovo la velocità, il mondo torna a scorrere veloce, in un attimo sei giù. Te la sei goduta e solo tu sai quanto, tempo di voltarti ad ammirare con orgoglio la tua traccia e i tuoi pensieri sono di nuovo lì, bentornato nella tua vita! Ma un po’ di peso, comunque vada, te lo sei lasciato indietro, e questo ti fa stare meglio.
Andare in su è una necessità.

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