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2025

Boot lab: gli scarponi ai raggi X

L'analisi in laboratorio di flex, camminabilità e termicità degli scarponi da scialpinismo

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Secondo anno di prova in laboratorio del flex, della camminata e della termicità delle scarpette di tutti i modelli unisex Light, Tour e Free. Con tante conferme e qualche novità, a partire dalla voce sostenibilità.

Considerando le tante novità introdotte con la scorsa edizione della Buyer’s Guide, per questa stagione abbiamo deciso di non modificare i protocolli dei test realizzati dallo Sport Technology Lab sugli scarponi da scialpinismo, sia per quanto riguarda le prove di flex in quattro angolazioni, sia per quelle della camminata e della termicità che per l’analisi della sostenibilità ambientale. Sono state apportate solo piccole migliorie al set-up di test per aumentarne la rigidità e la velocità di esecuzione.

Test flex

Il flex è stato misurato in quattro angolazioni (in avanti, a 45°, a 90° e all’indietro) in modo da fornire informazioni in tutti i campi di utilizzo dello scarpone durante la discesa. Il protocollo, le forze applicate, la procedura di chiusura dei ganci e la temperatura sono identici all’anno scorso. Anche la protesi utilizzata e lo snodo senza attriti alla caviglia sono gli stessi. Come scritto precedentemente, sono state fatte delle piccole modifiche al sistema di blocco e di rotazione della base dello strumento di test per renderlo più rigido. I dati di flex sono stati normalizzati per ogni categoria dando il valore 10 allo scarpone con il più alto indice di rigidità a 10° di flessione (per i test in avanti, a 45° e 90°), e di 4° per il test in arretramento. Questi grafici permettono anche di poter valutare la progressività, regressività o linearità del comportamento dello scarpone dalla forma della curva. Tutti i valori sono riportati nelle singole schede prodotto.

Test camminata

Il meccanismo ski/walk è stato messo su walk e le leve sono state posizionate nella posizione della rastrelliera consigliata dal produttore. Le fasce velcro, quando presenti, sono state tenute completamente aperte. Lo scarpone è stato bloccato in modo rigido come nei test di flex in modo da valutare solamente il movimento tra scafo e gambetto. Abbiamo riportato i dati come momento torcente (in Nm) necessario a raggiungere un angolo di 20° in avanzamento e in arretramento. Le curve complete (disponibili nella versione online) forniscono importanti informazioni sulla forza necessaria a ruotare il gambetto in funzione dell’angolo di rotazione. Infatti, quasi mai nella camminata si arriva a un angolo di avanzamento e di arretramento di 20° ma ci si ferma molto prima. Per esempio, ci sono scarponi che ruotano molto bene fino a 15° e poi diventano più rigidi che per molti sciatori possono risultare ugualmente performanti in salita rispetto a prodotti che a 20° hanno valori molto più bassi. Tutti i valori sono riportati nelle singole schede prodotto.

Test termicità

Si è misurata la dissipazione termica con un gradiente di temperatura tra l’interno e l’esterno di 37 °C, in modo da simulare l’effetto di quando la scarpetta con il piede si trova a una temperatura esterna di zero gradi. Sulla base dei risultati delle termografie, e in analogia con quanto viene fatto per la valutazione della classe di isolamento degli edifici, si è creata una scala lineare di efficienza identificata da lettere, dove la classe A è quella con il massimo isolamento mentre la F è quella peggiore. La temperatura è stata misurata dopo cinque minuti e mediata nelle zone anteriore e posteriore. Per definire la classe A si è preso lo scarpone con il massimo isolamento termico tra quelli testati, mentre la F corrisponde alla situazione ipotetica in cui la temperatura della scarpetta raggiunga i 35 °C (per fortuna mai registrata dalle scarpette testate). Tutti i valori sono riportati nelle singole schede prodotto.

Test sostenibilità

Gli scarponi sono stati valutati sulla base dei seguenti parametri:
- presenza di materiale da fonti rinnovabili (non biodegradabile) in
scafo e gambetto;
- presenza di materiale riciclato;
- possibilità di essere disassemblato in caso di potenziale riciclo.

Per il design for recycling è stata valutata la possibilità di poter sepa- rare le parti dello scarpone (scafo, gambetto, leve e meccanismi) utilizzando semplici cacciaviti, mentre sono stati valutati in modo negativo la presenza di rivetti per il fissaggio dei punti borchia tra scafo e gambetto e di fissaggio delle leve, di parti stampate con materiali con composizione fisica diversa (bi-iniezioni e sovrastampaggi) e di parti incollate. La presenza dei rivetti inoltre impedisce la sostituzione delle parti in caso di rottura, rendendo necessaria la sostituzione dell’intero scarpone. Tutti i valori sono riportati nelle singole schede prodotto.

Tour e Free: ancora più vicini

I test di flex hanno mostrato che gli scarponi più rigidi sono i Free, con una media di 148 Nm a 10°, seguiti molto da vicino dai Tour, con una media di 143 Nm, e dai Light, con una media di 100 Nm.

Rispetto ai test dell’anno scorso si nota un avvicinamento tra Tour e Free, mentre i Light risultano praticamente inalterati. Bisogna però considerare che, a differenza di tutti gli scarponi della categoria Light e Tour, che presentano sempre sia lo scafo che il gambetto in materiale a base poliammidica, alcuni scarponi Free hanno parti in poliolefina (per esempio il gambetto di Lange XT3 Free e di Salomon Shift Pro) o in TPU (scafo di Lange XT3 Free, Scott Hint, K2 Mindbender 140 e scafo e gambetto di K2 Diverge, Atomic Hawk Magna e Prime). Questi materiali sono molto più sensibili alla temperatura perché la loro rigidità aumenta al diminuire di questa, per cui è ipotizzabile che a 0 °C siano di rigidità simili, se non superiori, a quelle degli scarponi completamente in poliammide. Nella categoria Tour i più rigidi risultano essere Scarpa 4-Quattro XT e La Sportiva Vanguard, seguiti a breve distanza dal K2 Dispatch Pro e Scarpa Maestrale RS.

Tra i Light i più rigidi risultano essere Scarpa F1 XT e La Sportiva Skorpius CR II. Nella categoria Free si osserva un andamento completamente diverso per tre scarponi con struttura Cabrio (Scarpa 4-Quattro Pro, K2 Diverge e Dalbello Cabrio) che sono più rigidi rispetto a tutti gli altri, specialmente nella prima parte della curva, con un andamento che risulta regressivo. Un fenomeno che si spiega in quanto il linguettone comincia fin da subito a dare un forte supporto rispetto alle strutture overlap degli altri scarponi che hanno un andamento più lineare. È però da sottolineare che gli overlap presi in esame hanno quasi tutti almeno una parte tra scafo e gambetto in TPU o poliolefina con un comportamento meno rigido alla temperatura a cui sono stati effettuati i test. Inoltre esistono in commercio dei nuovi TPU più rigidi con un andamento meno influenzato dalla temperatura rispetto ai tradizionali TPU utilizzati negli scarponi da gara di sci alpino. In conclusione, non avendo informazioni su quale tipologia di TPU sia stata utilizzata, non è possibile fare considerazioni univoche su questo aspetto. Nel flex a 45° e 90° si osservano poche differenze tra Free e Tour, indicando come ormai molti scarponi di questo secondo mondo abbiano performance di rigidità molto vicine a quelle della categoria superiore in termini di peso.

Tour: camminano meglio dei Free pur essendo poco meno rigidi

Per quanto riguarda i test in camminata invece c’è una differenza netta tra le categorie Light (con una media di 18 Nm in avanti e 12 Nm indietro), Tour (24 e 18 Nm) e Free (37 e 31 Nm). 

In pratica i Tour camminano decisamente meglio rispetto ai Free nonostante la simile rigidità in sciata. I migliori Free in camminata sono Dalbello Cabrio, in avanzamento, e Scarpa 4-Quattro Pro, in arretramento, con valori vicini a quelli della categoria Tour, dove il miglior risultato è nettamente quello di Dynafit Ridge Pro, con risultati di altissimo livello (7 Nm in avanzamento e 7 Nm in arretramento) anche se paragonati con la categoria Light. In questo mondo il migliore risultato è ottenuto dall’Atomic Backland Ultimate che è l’unico che si avvicina a Dynafit Ridge Pro.

Free, quando sei caldo

I risultati dei test di termicità hanno mostrato come gli scarponi più pesanti della categoria Free abbiano mediamente un migliore isolamento termico delle loro scarpette con valori sempre in classe A o A/B, mentre tra i Tour quattro sono in categoria B, otto in categoria A e uno in categoria A/B. Infine tutti i Light si sono classificati B tranne Dynafit Blacklight che è B/C.

Sempre più modelli con materiali da fonti naturali

Per quanto riguarda la sostenibilità ambientale, solo Scarpa F1 SE (nel gambetto) e Scott Re-Source (nella scarpetta e strap) utilizzano materiaLi riciclati in parti diverse dalla suola (per esempio Atomic Backland XTD e Salomon MTN). Si nota un aumento del numero di scarponi con materiali da fonti naturali (14 rispetto ai 9 della stagione scorsa) in particolare Pebax RNW e Grilamid Bio (ottenuto da olio di ricino) e, per la prima volta, fa la sua apparizione un TPU ottenuto da fonti naturali (in Scarpa SE). È fondamentale sottolineare che l’utilizzo di fonti naturali non va a cambiare le proprietà meccaniche e di durata del materiale e, allo stesso tempo, non lo rende biodegradabile.

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