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 Dove la neve non manca mai

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Ponte di Legno - Tonale freeride paradise

Prendi un pendio ripido il giusto, con qualche cambio di pendenza, battuo al centro, ricoperto dalla neve fresca o dalle gobbe ai lati. Un pendio ampio, non troppo lungo. Servito da una veloce telecabina, sempre ben innevato grazie alla quota.

Poi aggiungici un hotel quattro stelle con spa panoramica e cene gourmet, alla partenza della telecabina. Il risultato è la destinazione perfetta per testare sci e scarponi. Perchè per riuscire a gestire un numero così ampio di prodotti è necessario poter girare veloce per le prove in discesa. E perchè, con le giornate lunghe della primavera, quando gli impianti chiudono, è tempo di test con le pelli in salita, ancora per molte ore.  Il nome del comprensorio è quello di Pontedilegno Tonale. Il nome dell’albergo? Capanna Presena. Che sia per i test di qualche categoria o di tutte, sono ormai anni che il nostro team sale ai 2.753 metri di quota della Capanna per qualche giorno o settimana. Oltretutto qui si respira aria di scialpinismo perché esiste un apposito skipass che comprende le telecabine che salgono fino al Passo Presena e la seggiovia Valsozzine-Corno d’Aola. Un’opzione pensata per accorciare la salita verso il fuoripista del Pisgana o gli itinerari verso il Pian di Neve e il cuore dell’Adamello. E poi in primavera ci sarà l’Adamello Ski Raid. Un motivo in più per scegliere Pontedilegno Tonale.

La Thuile, scialpinismo a tutti i livelli

La località valdostana, sede dei nostri test agonismo, accontenta tutti, da chi si avvicina allo skialp a chi cerca le emozioni del freeride

Non abbiamo scelto La Thuile a caso per i test agonismo. Proprio da qui, infatti, è partita, pochi giorni prima delle nostre prove, la prima tappa del Millet Tour du Rutor Extrême. Questo non significa che La Thuile sia una destinazione solo a misura di agonisti o di scialpinisti esperti. Per i primi e per chi vuole semplicemente allenarsi alla fatica ci sono i percorsi transfrontalieri, regolarmente battuti e segnalati, che consentono la risalita dall’arrivo della telecabina DMC al Colle del Belvedere (3,6 km, 382 m D+) e i tre che dal versante francese di La Rosière arrivano al Fort de la Traversette (4 km, 540 m D+). Per fare tutta la traversata è necessario prendere una seggiovia nel senso Italia-Francia o due skilift al ritorno. Si tratta di percorsi utilizzabili senza il kit di autosoccorso. Per un avvicinamento allo scialpinismo, magari dedicato a chi arriva dalla pista, ci sono invece le interessanti proposte delle Guide alpine. «Proponiamo dei corsi di 3-5 giornate, partendo dall’uso del materiale di autosoccorso, alla progressione in salita, alle inversioni e alle tecniche di discesa, ogni uscita un passo in più fino ad arrivare a fare una gita più impegnativa» dice Ettore Taufer, presidente della Compagnie des Guides Rutor (340.0700010/11), che precisa che il corso è dedicato a chi sa già sciare in pista. Zerovertigo (zerovertigo.com) propone una giornata di avvicinamento allo scialpinismo su un facile e panoramico percorso da Pont Serrand verso il Piccolo San Bernardo, con noleggio attrezzatura e pausa al rifugio Lo Riondet. Un’occasione per imparare le prime nozioni di autosoccorso ma soprattutto la progressione in salita. La discesa avviene lungo le piste. Salendo di livello, invece, la Compagnie des Guides propone diverse gite, mentre un grande classico in chiave freetour è l’accoppiata Mont Valaisan/Freduaz proposta da Zerovertigo partendo dal comprensorio sciistico, con più discese e ripellate e arrivo sul versante italiano, scendendo a La Joux attraverso il vallone di Ponteilles.

Livigno, prevenzione e sicurezza

«Affrontiamo anche il tema dell’autosoccorso, ma la filosofia alla base dell’Avalanche and Weather Center è quella di fornire il maggior numero di strumenti per evitare di andare a mettersi nei guai, l’autosoccorso è l’ultima risorsa e lavoriamo perché non la si debba mettere in atto».

Fabiano Monti è il coordinatore dell’Avalanche and Weather Center di Livigno, unica struttura privata italiana riconosciuta dall’EAWS, European Avalanche Warning Services, un interessante esempio di centro valanghe e meteo di stazione. Una case history che nasce dal pragmatismo: Livigno è una delle località con più terreno fuoripista facilmente accessibile dagli impianti e proprio per questo lo sci fuori dal comprensorio, fino al 2013, era vietato da un’ordinanza comunale. «Per affrontare il problema abbiamo deciso di puntare prima di tutto sull’informazione, per superare l’aspetto della responsabilità della stazione e dare agli sciatori gli strumenti per muoversi in maniera responsabile» ricorda Fabiano. Si è partiti con gli incontri con i freerider della domenica sera al birrificio, ma anche dalla collaborazione con la tv locale, dagli schermi alla partenza degli impianti e dalle newsletter. Lo step successivo è stato la creazione di percorsi di approccio allo scialpinismo, al freeride e alle ciaspole. Per lo scialpinismo, per esempio, esistono quattro percorsi di salita che vengono battuti, segnalati con paline e, in caso di pericolo, chiusi. È naturalmente richiesto l’utilizzo del kit di autosoccorso e la discesa può avvenire fuoripista o lungo le piste.

Il fiore all’occhiello dell’Avalanche and Weather Center è la sezione meteo e neve del sito livigno.eu aggiornata quotidianamente. Il meteo fornisce dati dettagliati dividendo la montagna in due fasce: paese e quota, mentre il bollettino valanghe è redatto secondo gli standard internazionali e relativo alla valle di Livigno, con emissione la sera e aggiornamenti la mattina in caso di cambiamenti repentini della situazione. Poter disporre di un servizio meteo e valanghe locale permette di arrivare a un livello molto dettagliato delle informazioni fornite. Esiste, per esempio, un bollettino della qualità della neve che suddivide la montagna (come il bollettino valanghe) in tre livelli (alpino, bosco, sotto la linea del bosco) dando indicazioni grafiche sulla qualità del manto nevoso (fresca, ventata, dura, crosta…) alle varie esposizioni e traducendole anche in qualità della sciata espressa con cinque giudizi diversi e in probabilità di incontrare sassi. «Stiamo elaborando delle mappe con l’indicazione delle zone che sono state interessate dalle valanghe e delle trappole morfologiche» aggiunge Fabiano. Il lavoro dell’Avalanche and Weather Center è in continua evoluzione, basti pensare che si occupa anche dello stoccaggio di neve durante l’estate per ridurre la produzione con i cannoni quando le condizioni non sono favorevoli o per l’organizzazione di qualche evento e che si è arrivati alla regolamentazione dell’eliski sulla base dei criteri elaborati dalla Provincia di Sondrio, potendo così coprire i costi della presenza di un elicottero fisso a Livigno per tutta la stagione, indispensabile per la sicurezza delle strade di accesso. In poco più di dieci anni Livigno ha fatto passi da gigante in termini di prevenzione, con quali risultati? «C’è stato un aumento esponenziale della frequentazione della montagna fuori dalle piste e i numeri degli incidenti gravi non sono cresciuti» conclude Fabiano.

Piaciuto?
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