Catalogo prodotti
2024

Boot lab: il flex

Il nostro test del flex degli scarponi 

Condividi

Si parla spesso di mobilità del gambetto (ROM), ma quello che conta di più è la forza che  bisogna esercitare per muoverlo quando si cammina o si sale con gli sci. 

E che dire del flex? I valori dichiarati dalle case non sono standardizzati. Ecco perché abbiamo portato una selezione di scarponi presso lo Sport Technology Lab dell’Università di Bologna.

Il mondo delle attrezzature sportive è in continua evoluzione e, per stare al passo con le innovazioni, anche i test evolvono ogni anno. Per questo motivo per la Buyer’s Guide 2023/24 anche le prove svolte dallo Sport Technology Lab sugli scarponi da scialpinismo hanno subìto delle modifiche. Queste novità sono state rese possibili dall’ingresso nel team dello Sport Technology Lab di figure professionali con esperienza nel campo della meccanica, della sostenibilità ambientale e del design di attacchi da scialpinismo. Rispetto ai test precedenti, sono state apportate diverse implementazioni sia del set up utilizzato nei test (per esempio la protesi e il  sistema di aggancio dello scarpone) che del modo in cui i dati sono riportati. Quest’ultimo aspetto è stato anche finalizzato a una più facile gestione dei dati da parte del database creato per questa edizione della Buyer’s Guide.

Test flex: da 1 a 10

Un punto chiave dei test svolti è stato, come negli anni precedenti, quello di misurare il flex a quattro angolazioni differenti (in  avanti, a 45°, a 90° e all’indietro) in modo da avere informazioni in  tutti i campi di utilizzo dello scarpone durante la discesa.

La procedura, le forze applicate, la tensione di chiusura dei ganci e la temperatura sono rimaste le stesse degli anni precedenti. Al contrario, il set up è stato modificato significativamente. Curve di flessione degli scarponi in configurazione walk Prima di tutto è stata creata una nuova protesi stampata in 3D con una forma della gamba definita sulla base dall’atlante di anatomia umana 3D denominato Z-Anatomy. I dati anatomici si riferiscono a un uomo adulto, 22 anni, 172,8 cm di altezza e 65 kg di peso. Il sistema di rotazione  della caviglia è stato modificato completamente utilizzando un  giunto sferico, in modo da evitare impedimenti del movimento della stessa che possono creare artefatti sui dati delle prove. È stata data mobilità al piede nella zona dell’articolazione metatarso-falangea in modo da simulare il piegamento durante la flessione  in avanti. Un ulteriore importante miglioramento riguarda il sistema di attacco dello scarpone alla base.

Mentre precedentemente lo si bloccava in modo rigido, in questo caso si è costruito un sistema che  simula le connessioni che ha con un attacco pin, in modo da ottenere dei dati che abbiano una maggiore similitudine con la situazione reale. Gli attacchi pin forniscono infatti una forte rigidità in torsione  nella parte anteriore dello scarpone, abbinata a una bassa rigidità nella parte posteriore. Questo effetto dipende molto dall’angolo e dalla posizione di applicazione della forza. Per quanto riguarda la  scala con cui i risultati sono riportati, i dati sono stati normalizzati  per ogni categoria dando il valore 10 allo scarpone della categoria con il più alto indice di rigidità a 10° di flessione in quella tipologia di test. Questo permette anche la valutazione della forma della curva (lineare, progressiva o regressiva, come potete vedere dal grafico che  pubblichiamo in queste stesse pagine). 

Test camminata: come lo abbiamo fatto 

I test in camminata sono stati effettuati in modo analogo a quelli riportati nelle precedenti edizioni della guida, sbloccando il meccanismo ski/walk e mettendo le leve nella posizione della rastrelliera consigliata dal produttore. Le fasce velcro, quando presenti, sono state tenute completamente aperte. Lo scarpone è stato vincolato all’attacco in modo fisso per valutare solamente il movimento tra scafo e gambetto. I dati sono stati riportati come momento torcente (in Nm) necessario a raggiungere un angolo di 20° in avanzamento e in arretramento. Le curve complete sono comunque pubblicate in queste pagine e forniscono importanti informazioni sulla forza necessaria a ruotare il gambetto a diversi angoli in quanto  non sempre nella camminata si arriva a un angolo di avanzamento e di arretramento di 20°. 

I Tour si avvicinano ai Free

I test di flex hanno mostrato che la classe con l’indice di flex in  avanzamento maggiore è quella degli scarponi Free, con una media di 155 Nm a 10°, seguita dalla categoria Tour, con una media di 140 Nm, e da quella Light, con una media di 100 Nm.

È però da notare che lo scarpone più rigido in avanzamento (con oltre 200 Nm) è un modello della categoria Tour (Scarpa 4-Quattro XT) con il Dalbello Cabrio della categoria Free che presenta valori molto simili. Va tuttavia  indicato che, a differenza di tutti gli scarponi della categoria Light e Tour, che presentano scafo e gambetto in poliammide, alcune scarpe della categoria Free hanno parti in poliolefina (per esempio il gambetto dei Tecnica Cochise Light DYN GW) o in TPU (scafo del Tecnica Cochise 130 DYN GW). Questi materiali sono molto più sensibili alla temperatura perché la loro rigidità aumenta maggiormente al diminuire della stessa, per cui è ipotizzabile che a 0 °C siano di rigidità  simili se non superiori a quelle degli scarponi completamente in poliammide. Nella classe Light il più rigido risulta essere Tecnica Zero G Peak Carbon (134 Nm). L’andamento del flex a 45° e 90° risulta più omogeneo in quanto in queste angolazioni anche l’attacco  torce e quindi i risultati risultano più livellati e con valori decisamente inferiori rispetto a quelli della flessione in avanti, con dati medi inferiori ai 100 Nm. Anche in questo caso si osserva poca differenza  tra la categoria Free e quella Tour, indicando come ormai molti  scarponi di questa seconda classe abbiano performance di rigidità  molto vicine a quelle della categoria superiore in termini di peso. Per quanto riguarda i test in camminata si osserva come in questo  caso ci sia invece una differenza netta tra le categorie Light (con una media di 20 Nm in avanti e 14 Nm indietro), Tour (26 e 20 Nm) e Free  (38 e 34 Nm). In pratica i Tour possono offrire una miglior camminata  rispetto ai Free nonostante la simile rigidità in sciata. I migliori in  camminata della categoria Free risultano essere il Tecnica Cochise Light DYN GW e il Dynafit Tigard, seguiti a brevissima distanza dal  Dalbello Cabrio. Nella categoria Tour il miglior risultato è quello dell’Atomic Backland XTD, in quella Light è ottenuto dal Fischer Travers. 

Il protocollo del test

Per i test del flex è stato utilizzato un dinamometro MTS modello Sinergie  200 con una velocità di 300 mm/min. Lo strumento muove il cavo legato allo scarpone e misura, utilizzando una cella di carico, la forza necessaria a tirare il cavo. L’output dello strumento è quindi una curva che mette in correlazione l’angolo di flessione (in avanti e in arretramento) con il momento torcente necessario per arrivare a quell’angolo. In questo modo si ottengono delle curve di flex e non soltanto il valore di forza a una  determinata flessione.

Piaciuto?
Condividi questo articolo